Detenuto tatuato
Lombroso individua nel tatuaggio, pratica di adornamento del corpo che tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento si diffonde soprattutto in ambiente carcerario, una prova della primitività del delinquente. Egli descrive i criminali tatuati accomunandoli alle popolazioni dell’emisfero australe, come gli aborigeni e i maori.
Il fondo fotografico conta oltre cento fotografie di detenuti tatuati, provenienti nella maggior parte dei casi dal carcere “Le Nuove” di Torino, oltre che da prigioni francesi, tedesche e spagnole.